Come preparare la tua casa vacanze per la direttiva case green (EPBD)

Ecco i consigli per gli host per mettersi in regola con la Direttiva Case Green sul rendimento energetico nell'edilizia

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Dicembre 2025

Negli ultimi tempi si parla sempre più spesso della EPBD IV, meglio nota come Direttiva Case Green, con cui le istituzioni europee puntano a rendere gli edifici più sostenibili dal punto di vista energetico. La normativa è entrata in vigore a livello UE nel 2024 e dovrà essere recepita da ogni Stato membro entro il 2026. Il tema tocca anche coloro che intendono affittare un appartamento vacanze. Le nuove regole, infatti, saranno valide anche per gli immobili destinati agli affitti brevi, con l’obbligo di rispettare una determinata certificazione energetica. Ecco qualche consiglio utile per gli host, in modo da potersi muovere in tempo per effettuare gli accorgimenti necessari e mettersi in regola in anticipo con la direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia.

Cosa prevede la normativa

La direttiva EPBD è frutto di un percorso che mira al miglioramento energetico degli edifici di tutta Europa. Ogni Paese avrà il compito di definire, entro i tempi stabiliti, un piano nazionale di ristrutturazione, fissando degli obiettivi concreti. Dal punto di vista delle abitazioni residenziali, comprese le case vacanze, entro il 2030 la riduzione dei consumi energetici dovrà raggiungere il 16%. Ciò significa che buona parte degli edifici con APE classe G dovrà necessariamente salire di livello. Discorso diverso per i nuovi edifici, che per ottenere il permesso di costruire dovranno dimostrare di produrre zero emissioni. Per gli host che possiedono una struttura collocata in classe F o G si apriranno diversi scenari, tra cui:

  • Le case vacanze con uno scarso indice energetico potrebbero essere soggette a divieto di affitto
  • Il mercato tenderà a promuovere le abitazioni ecosostenibili, considerando che un numero sempre crescente di ospiti è attento alle tematiche ambientali
  • I costi energetici per mantenere un immobile non efficiente saranno superiori rispetto a quelli da sostenere per gli edifici green, rendendo meno competitivo l’host.

APE e affitti brevi: come fare l’attestato di prestazione energetica

Il primo passo consiste nel richiedere l’Attestato di Prestazione Energetica, comunemente noto come APE, rivolgendoti a un tecnico abilitato. Se sei già in possesso di un APE rilasciato in tempi recenti e non sono stati fatti successivi interventi all’immobile, puoi evitare una nuova richiesta. In questo caso non devi far altro, quindi, che consultare la classe energetica assegnata al tuo immobile: se l’edificio si trova in classe F o in classe G dovrai prendere degli accorgimenti nei tempi stabiliti, mentre se hai ottenuto una classificazione A o B gli impatti della direttiva saranno minimi o addirittura nulli. Per rilasciare l’APE, il tecnico farà un esame approfondito dell’intera struttura, valutando gli impianti, i serramenti e lo stato delle pareti, fornendoti un documento con l’assegnazione della classe energetica, una stima dei consumi annuali e le indicazioni sui possibili interventi da eseguire per effettuare uno o più salti di categoria.

Come aumentare la classe energetica di una casa

Se la tua casa vacanze si trova in classe F o G non devi preoccuparti. Sembra sia vero che, secondo la EPBD, non si possono affittare case classe G dopo il 2030 o il 2033, ma è altrettanto vero che hai sufficiente tempo per mettere in atto tutti gli accorgimenti che occorrono per salire di classe. Se l’edificio viene collocato in classe F o G significa che sono state riscontrate elevate perdite di energia e dispersioni di calore. Tuttavia, trattandosi di livelli bassi, i margini di miglioramento sono ampi e le soluzioni a tua disposizione sono molteplici

Come migliorare la classe energetica G

Il primo passo è solitamente rappresentato dalla copertura, con interventi che riguardano il cappotto termico esterno e l’isolamento termico in casa: tali modifiche mirano a evitare l’umidità e la condensa. Tra gli elementi da valutare con grande attenzione occupano un posto di rilievo gli infissi: installare nuove finestre a taglio termico e porte di ultima generazione può permettere di passare dalla classe G alla classe E. Naturalmente, è fondamentale la sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento: optando per una caldaia a condensazione o per una pompa di calore abbinata a un impianto fotovoltaico domestico, il miglioramento della certificazione energetica è garantito. Per un risultato ancora più consistente puoi prendere in considerazione i sistemi di ventilazione meccanica con recupero di calore: si tratta di dispositivi in grado di ridurre drasticamente gli sprechi e, al contempo, di migliorare la qualità dell’aria dell’appartamento. Questa caratteristica sarà sicuramente apprezzata dai tuoi ospiti e ti sarà utile per pubblicizzare la tua casa vacanze al meglio. 

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Gli step da seguire

Il nuovo regolamento casa vacanze impone solo alle nuove costruzioni di produrre emissioni vicine allo zero. La tua struttura, quindi, dovrà semplicemente compiere delle migliorie qualora si trovi in una classe energetica bassa. Per lavorare con criterio, adotta questi suggerimenti:

  • Definisci un obiettivo concreto e raggiungibile: puntare alla classe A partendo dalla classe G è molto complicato. Facendoti aiutare da un tecnico, cerca di comprendere quale livello potresti raggiungere con un conveniente compromesso tra costi e vantaggi. Un punto di riferimento è la classe C.
  • Parti dalla copertura: l’isolamento termico casa rappresenta il sistema più semplice per abbassare i consumi. Gli interventi da prendere in considerazione, quindi, riguardano il cappotto termico, la sostituzione degli infissi e l’isolamento del tetto.
  • Aggiorna gli impianti: sostituisci la vecchia caldaia e integra un impianto fotovoltaico per beneficiare di energia pulita in casa. Possedere dispositivi di ultima generazione unisce risparmio economico, efficienza e sostenibilità. Per attirare più ospiti puoi pubblicizzare la presenza di impianti green sul portale di affitti vacanze che utilizzi o sul tuo sito web di affitti vacanze.
  • Informati sulla presenza di bonus: Sono diversi gli incentivi a cui puoi accedere, tra cui l’Ecobonus 2025, che ti permette di ottenere una detrazione IRPEF fino al 50% sui costi sostenuti per la riqualificazione energetica dell’immobile. Muoverti in anticipo ti permetterà di usufruire di quanti più bonus possibili.
  • Aggiorna costantemente l’APE: dopo ogni intervento importante, aggiorna l’APE con la nuova categoria raggiunta. Ciò ti aiuterà a ottenere ulteriori benefici, tra cui l’accesso a bonus più restrittivi.

I costi da sostenere

È difficile fare una stima dei costi, poiché entrano in gioco fattori come la zona climatica, le dimensioni della casa vacanze e il grado di intervento, oltre all’accesso agli incentivi. In linea di massima, per migliorare di almeno una categoria nell’attestato di prestazione energetica, i costi medi sono i seguenti:

  • Cappotto termico: il costo del rivestimento esterno varia tra i 100 e i 150 euro al metro quadrato ricorrendo a materiali standard
  • Infissi: i serramenti di nuova generazione costano dai 250 ai 700 euro per unità, ai quali va aggiunto il costo della manodopera
  • Caldaia a condensazione: un modello economico idoneo a riscaldare un appartamento di 100 metri quadrati costa poco più di 1000 euro
  • Impianto Fotovoltaico: i costi di un impianto standard da 6 kW sono di 8000 euro minimo, a cui aggiungere il prezzo relativo all’eventuale sistema di accumulo dell’energia.

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