Direttiva case green
Perché la tua casa vacanze deve essere più efficiente dal punto di vista energetico entro il 2030

Dicembre 2025
L’Unione Europea spinge sempre più verso la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni imputabili al settore edilizio. L’obiettivo non è rappresentato soltanto dalla volontà di tutelare l’ambiente. A questa importante causa, infatti, si unisce la necessità di abbassare drasticamente le spese legate alla maggior richiesta energetica da parte delle vecchie costruzioni e, in generale, del settore edilizio: secondo fonti attendibili, il 40% della richiesta energetica in Europa proviene proprio dall’edilizia. Per questa ragione è stata revisionata la direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), con lo scopo di migliorare la resa energetica degli edifici. Se sei un host, ecco quali sono le maggiori novità a cui dovrai attenerti per affittare il tuo appartamento vacanze nel rispetto delle norme, dall’isolamento termico alla certificazione energetica in regola.
Le linee guida principali della nuova EPBD
La direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia è entrata in vigore nel 2024 e dovrà essere accolta dall’Italia entro il maggio del 2026. A stretto giro, quindi, saranno introdotte delle nuove regole che saranno valide su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo da conseguire è stato stabilito con chiarezza: entro il 2050 tutti gli edifici europei dovranno produrre una quantità di emissioni vicina allo zero. Per arrivare a questo difficile, ma non impossibile traguardo, sono state fissate delle tappe intermedie da raggiungere nel giro di pochi anni. La prima scadenza è fissata per il 2030: tutti i nuovi edifici costruiti a partire da questa data dovranno essere a emissioni vicine allo zero, mentre i proprietari di immobili non efficienti dal punto di vista energetico dovranno mettere in atto dei miglioramenti. Entro il 2033 una quota degli edifici meno performanti dovrà subire una vera e propria riqualificazione: in mancanza degli accorgimenti necessari, saranno applicate restrizioni d’uso e sanzioni.
Cosa succede se non si rispetta la direttiva
Come già detto, verranno sanzionati coloro che non rispettano la nuova direttiva, host compresi. Inoltre, i gestori di case vacanze non in linea con la direttiva, potranno subire ulteriori danni. Le conseguenze principali saranno le seguenti:
- Applicazione di sanzioni e divieti: oltre alle multe, le abitazioni con una scarsa efficienza energetica non saranno ritenute idonee per l’affitto.
- Riduzione del valore dell’immobile: sia per quanto riguarda la vendita, sia per quanto riguarda l’affitto, il valore dell’immobile subirà una forte diminuzione.
- Competitività difficoltosa: i potenziali ospiti di una casa vacanze saranno sicuramente più attratti da un’abitazione moderna, confortevole e sostenibile, mentre saranno penalizzate quelle meno efficienti. Rispettare la direttiva case green significa anche poter pubblicizzare una casa vacanze con maggior successo.
- Mancato accesso a detrazioni fiscali e ecobonus: i proprietari che non si muovono rispettando le tempistiche stabilite dalla legge, rischiano di non accedere ai vari incentivi che saranno introdotti, come l’Ecobonus infissi.
I vantaggi per chi si adegua
Prendendo in considerazione gli affitti brevi, i vantaggi relativi alla riqualificazione energetica dell’immobile sono numerosi:
- Bollette più contenute: uno dei grandi sogni degli host è risparmiare energia elettrica in casa o comunque ridurre i costi. Sfruttando le moderne tecnologie, come l’installazione di un impianto fotovoltaico domestico, i costi energetici possono essere abbattuti, oltre a poter godere di energia totalmente pulita in casa. Ciò si traduce in un notevole abbassamento delle spese e una maggiore soddisfazione da parte degli ospiti.
- Valorizzazione del patrimonio: una casa vacanze efficiente e in regola tende ad aumentare nel tempo il proprio valore. In caso di necessità di vendere l’immobile, l’operazione verrà certamente portata a termine con tempistiche più brevi e saranno maggiori le possibilità di realizzare la cifra desiderata.
- Più prenotazioni: un numero sempre crescente di turisti prende esclusivamente in considerazione gli appartamenti “green”. Specificare nell’annuncio sul portale di affitti vacanze che utilizzi le caratteristiche ecologiche dell’immobile può attirare un vasto pubblico e persino permetterti di aumentare il prezzo medio per notte.
- Immagine: Possedere una struttura “eco-friendly” non può che essere un beneficio. Non si tratta esclusivamente di una moda, ma di un plus assai ricercato da valorizzare al meglio sul proprio sito web di affitti vacanze.
Gli incentivi fiscali
Per favorire l’adeguamento alle nuove norme, per coloro che effettuano dei lavori sull’immobile al fine di ridurre il consumo energetico della casa vacanze sono previsti dei bonus. Ecco i principali:
- Ecobonus ENEA: consente di detrarre il 50% delle spese sostenute sulla prima casa. Tra le spese ammesse rientrano la sostituzione di serramenti e infissi, l’installazione di caldaie a condensazione di nuova generazione e l’acquisto di pompe di calore. Il tetto massimo di spesa varia a seconda del tipo di intervento e può raggiungere i 60mila euro, da ripartire in dieci anni.
- Bonus ristrutturazioni: una delle misure “green” più diffuse, con cui è possibile detrarre il 50% della spesa fino a un massimo di 96mila euro per unità. Tra gli interventi ammessi vi sono quelli relativi all’edilizia, compresa la manutenzione straordinaria, oltre all’installazione di impianti per risparmio energetico e cappotti termici. La detrazione si applica in dieci rate annuali ed è cumulabile con l’Ecobonus 2025, a patto che si tratti di interventi diversi.
- Bonus fotovoltaico: in questo caso, i proprietari di una casa vacanze possono installare un impianto fotovoltaico comprensivo di accumulatore detraendo il 50% della spesa in dieci anni fino a 96mila euro. L’impianto deve essere destinato al soddisfacimento dei bisogni energetici dell’immobile e non all’esclusiva vendita dell’energia prodotta. È una delle soluzioni migliori per salire di diverse classi con l’attestato di prestazione energetica dell’immobile.
- Conto Termico 2.0: incentivo statale gestito dal GSE, con cui è possibile finanziare interventi per incrementare l’efficienza energetica degli edifici e per produrre energia termica da fonti rinnovabili. In questo caso siamo di fronte a un contributo diretto in denaro, che rimborsa parte delle spese effettuate per gli interventi di riqualificazione. Il bonus è molto richiesto da coloro che non possono sfruttare le detrazioni. Il Conto Termico 2.0 viene erogato in tempi che variano dai due ai cinque anni e copre fino al 65% dei costi.

Come procedere per rispettare la EPBD
Per prima cosa, rivolgiti a un tecnico abilitato per eseguire una diagnosi dell’immobile con cui ottenere l’APE affitti brevi, ovvero l’assegnazione della classe di efficienza energetica. Il tecnico saprà indicarti i punti deboli della casa vacanze, così da iniziare a pianificare gli interventi. Generalmente, si inizia con i serramenti e con l’isolamento del tetto, proseguendo con la sostituzione degli impianti di riscaldamento non adeguati e con l’installazione del fotovoltaico. Al termine di ogni intervento, aggiorna l’APE, in modo da dimostrare il salto di categoria, utile per accedere ai vari bonus.
Si possono affittare case classe G dopo il 2030?
La situazione non è ancora del tutto chiara per quanto concerne il 2030. Con ogni probabilità, a partire dal 2033, gli edifici residenziali e quelli adibiti a case vacanze dovranno rientrare almeno in classe energetica E.