Aumento dell'IVA per gli affitti turistici in Spagna
La riforma fiscale che prevede il 21% di IVA per case e appartamenti turistici ha suscitato critiche nel settore, preoccupato per un calo della domanda e l’instabilità del mercato.

La Spagna è una delle nazioni dal più alto richiamo turistico al mondo. Nel corso degli ultimi anni il turismo in terra spagnola è ulteriormente aumentato, grazie anche alla presenza di case vacanze dal prezzo conveniente, che hanno generato una forte richiesta specie nelle città più importanti, come Barcellona e Madrid. Per diminuire parzialmente il fenomeno delle case vacanze, il governo spagnolo ha annunciato l’aumento dell’imposta IVA, portandola dal 10% al 21%. Ciò può avere un importante impatto sia sulle strutture ricettive, sia sul turismo di massa nell’intera nazione. Ecco le ragioni per cui l’IVA sull’affitto vacanze in Spagna ha subito un aumento e quali sono i potenziali cambiamenti legati al turismo.
Effetti dell’aumento dell’IVA sugli affitti vacanze in Spagna
In Spagna sono presenti due diversi scaglioni di IVA per il settore turistico: 21% per le strutture alberghiere e 10% per le case vacanze. Quando entrerà in vigore l’aumento sull’affitto turistico, l’IVA sarà calcolata al 21% per tutte le strutture ricettive, ovvero quelle attività che non si limitano a fornire ai clienti un’abitazione e un kit di biancheria, ma che includono servizi come le pulizie giornaliere, la colazione e la possibilità di accedere a vari pacchetti, tra cui le esperienze turistiche e il noleggio di automobili. Per quanto concerne i semplici affitti brevi, invece, la situazione resta invariata: non sarà applicata alcuna imposta IVA di affitto. Tuttavia, verranno inaspriti i controlli per smascherare eventuali attività che agiscono in modo illegale, ovvero fornendo servizi extra senza averne diritto oppure non dichiarando le entrate ricevute tramite gli affitti brevi.

Perché è stata aumentata l’IVA
Il Governo spagnolo ha motivato l’aumento dell’IVA con diversi punti:
- Far crescere le entrate pubbliche: con l’aumento dell’IVA sull’affitto vacanze lo Stato mira a ricevere maggiori entrate dal turismo. Una delle ragioni, quindi, è semplicemente quella legata ai maggiori introiti che possono derivare dall’aumento dell’imposta a carico degli host
- Limitare il mercato degli affitti turistici: il fenomeno delle case vacanze è dilagante in Spagna. Addirittura, l’amministrazione di Barcellona ha deciso di vietare l’accredito di nuove strutture ricettive extralberghiere, le quali non potranno più operare legalmente a partire dal 2029. Il motivo è legato all’eccessiva presenza di case vacanze nella città catalana, con conseguente numero di turisti troppo elevato per essere gestito in sicurezza. Inoltre, la convenienza per gli host di affittare tramite un portale per affitti vacanze ha reso inaccessibili i prezzi degli affitti a lungo termine, causando grossi disagi ai residenti. Il Governo, di conseguenza, ha introdotto l’aumento al 21% dell’IVA per cercare di contrastare il sovraffollamento in determinate città e per riportare gli affitti tradizionali ai vecchi standard di prezzo e di disponibilità.
- Mettere gli hotel nelle condizioni di poter competere: i prezzi troppo bassi praticati dalle case vacanze, anche per via di imposte meno pesanti da versare, hanno gradualmente creato un forte divario di richiesta tra le strutture alberghiere e quelle extralberghiere. Hotel e pensioni si trovano in grande difficoltà nonostante un’alta percentuale di turisti e ciò è dovuto proprio alla presenza di un numero troppo elevato di case vacanze. Uno degli obiettivi del Governo spagnolo, quindi, è quello di colmare il divario che si è creato e far tornare in crescita il mercato degli hotel.
A cosa vado incontro se voglio continuare ad affittare la mia casa vacanze?
Gli impatti, anche a breve termine, possono essere abbastanza pesanti per gli host, che dovranno necessariamente correre ai ripari con degli adeguamenti. Ecco qualche possibile conseguenza:
- Aumento dei prezzi delle case vacanze: per ottenere gli stessi guadagni, buona parte degli host potrebbe procedere con un rialzo dei prezzi. Ciò, tuttavia, potrebbe portare i turisti a non trovare così conveniente l’offerta, per cui non sarebbe improbabile un prepotente ritorno di prenotazioni verso le strutture ricettive tradizionali
- Le piattaforme che vengono utilizzate per pubblicizzare una casa vacanze, da Airbnb a Booking.com, potrebbero subire un considerevole calo di profitti per quanto concerne il florido mercato degli affitti in Spagna
- Alcuni gestori di case vacanza opteranno probabilmente per un ritorno agli affitti a lungo termine, mentre altri preferiranno lasciare la casa sfitta, poiché il pericolo di ottenere ricavi molto bassi sarebbe concreto, specie in determinate zone
- Il mercato degli affitti brevi potrebbe ulteriormente decollare, anche se si tratta di un’opzione che coinvolge meno turisti, poiché gli host che operano con il regime degli affitti brevi non possono erogare dei servizi extra
- Diminuzione degli investimenti sulle case vacanza: il grande successo del settore ha portato molti investitori ad acquistare abitazioni da trasformare a basso costo in strutture ricettive, attratti dall’ottima possibilità di guadagno. Tale manovra governativa, probabilmente, allontanerà i nuovi investitori dal mercato immobiliare
- Calo dei prezzi degli immobili: considerando la possibile minore richiesta di case da acquistare dovuta alle maggiori tasse sull’affitto vacanze in Spagna, il mercato immobiliare è destinato a subire un forte calo dei prezzi, in primis nelle zone in cui vi è molta abbondanza di strutture ricettive extralberghiere.
Come è stato accolto l’aumento dell’IVA sull’affitto turistico in Spagna?
La decisione del Governo è stata accolta con pareri molto contrastanti:
- Chi opera nel settore alberghiero, quindi i titolari di hotel e di pensioni, ha trovato positiva la manovra applicata dalle istituzioni. Nonostante la novità, tuttavia, alcuni gestori di strutture ricettive continuano a ritenere ancora troppo alto il divario con le case vacanza, soprattutto per quanto concerne le misure di sicurezza da adottare e le spese di gestione
- Gli host non hanno accolto bene l’introduzione dell’aumento dell’IVA sull’affitto vacanze, ritenendola una manovra che rischia di destabilizzare il proprio settore in modo definitivo
- Proprio come gli host, i turisti trovano questa manovra molto svantaggiosa, in quanto l’aumento delle imposte non potrà che far lievitare i prezzi per affittare un appartamento vacanze, con relativa necessità di diminuire la durata del soggiorno oppure di scegliere destinazioni più economiche rispetto alla Spagna.
Come possono muoversi gli host per adattarsi all’aumento?
L’aumento dell’IVA nel settore turistico in Spagna avrà un impatto notevole sui guadagni degli host. Per rimanere competitivi, i gestori possono adottare alcune strategie:
- Eliminare i soggiorni di una sola notte, in modo tale da risparmiare in modo significativo sulle spese di pulizia della casa vacanze
- Ridurre l’uso delle OTA, le quali applicano delle commissioni abbastanza importanti sui soggiorni, cercando di aumentare il tasso occupazionale attraverso il proprio sito web per affitti vacanze e sfruttando maggiormente i social media per fare pubblicità alla struttura
- Incrementare i servizi extra offerti ai clienti, con l’obiettivo di compensare l’aumento delle tasse con un guadagno aggiuntivo. Dai tour presso le aziende agricole ai percorsi di degustazione di vini, le possibilità sono numerose
- Ottimizzare i costi di gestione, ad esempio installando un serratura smart per offrire il check-in autonomo agli ospiti oppure riducendo le spese di pulizia instaurando delle collaborazioni con delle aziende locali.