Diversi paesi stanno introducendo nuove tasse turistiche per sostenere le infrastrutture locali e contrastare l’overtourism. Ecco le principali destinazioni che stanno per introdurre novità su questo fronte:
Edimburgo, Regno Unito
La capitale scozzese, famosa per la sua storia e bellezza architettonica, introdurrà la propria “tassa di soggiorno” dal 24 luglio 2026. Si tratta di un prelievo pari al 5% sul costo dell’alloggio per notte, applicato a quasi tutte le tipologie di sistemazione, inclusi hotel, B&B, affitti brevi e piattaforme come Airbnb.
La tassa sarà cumulabile fino a un massimo di cinque notti consecutive per ogni soggiorno. Secondo il comune, la misura dovrebbe generare fino a 50 milioni di sterline all’anno per rafforzare e migliorare l’attrattività della città, finanziare servizi pubblici, eventi, iniziative culturali e progetti di housing a prezzi accessibili.
Thailandia
Anche la Thailandia prevede di introdurre una nuova tassa turistica entro la fine del 2025. Si tratterà di un pagamento una tantum fino a 300 baht (circa 7,50 €), dovuto da chiunque entri nel Paese per via aerea, terrestre o marittima.
Questa tassa servirà a finanziare infrastrutture legate al turismo e un’assicurazione per i visitatori. Il pagamento sarà integrato nella Digital Arrival Card, la nuova procedura elettronica d’ingresso prevista dal maggio 2025.
Venezia, Italia
Venezia è una delle prime città europee ad aver introdotto, dal 2024, una tassa d’ingresso (non solo di soggiorno). La tassa varia in base al periodo e va dai 3 ai 10 euro al giorno per chi entra in città come visitatore giornaliero (day-tripper), cioè senza pernottamento, nei giorni di maggiore afflusso.
Il provvedimento mira a gestire l’overtourism e a tutelare il patrimonio della città, contribuendo al finanziamento dei servizi urbani, della manutenzione e della salvaguardia ambientale.
Questi esempi rispecchiano una tendenza globale: sempre più città turistiche scelgono di introdurre o aumentare le tasse di soggiorno o d’ingresso per finanziare la gestione del turismo sostenibile e proteggere l’identità e la vivibilità delle proprie destinazioni.